Problematiche relative all’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato in altre istituzioni

NO allo smembramento del Servizio C.I.T.E.S. (Convenzione Internazionale sul commercio delle specie minacciate di estinzione)

SI al mantenimento di tutte le funzioni C.I.T.E.S. sotto un unico organismo

La Funzione Pubblica CGIL Piemonte del Corpo Forestale dello Stato intende tornare sul tema del famigerato decreto attuativo che prevede l’assorbimento di personale e funzioni del Corpo Forestale dello Stato, perchè, tra le tante preoccupazioni che tale operazione comporta, ce nè una di particolare rilevanza che riguarda lo smembramento, tra più organismi, di un’importante e delicata attività oggi svolta in esclusiva dal C.F.S., il Servizio C.I.T.E.S. del Corpo Forestale dello Stato (che si occupa della tutela di specie animali e vegetali in via di estinzione, anche attraverso il controllo del commercio nazionale ed internazione di queste specie e dei loro derivati).

Infatti, il Servizio C.I.T.E.S. verrebbe spartito tra Carabinieri (controllo sul territorio), Guardia di Finanza (controllo nelle aree doganali aeroportuali e portuali) e Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (certificazione per le riesportazioni e per il commercio del materiale e degli animali nati sul territorio comunitario), provocandone, a nostro avviso, la completa paralisi.

Ad oggi, il Corpo Forestale dello Stato effettua controlli territoriali e doganali, svolge attività di contenzioso relativa alla materia, e rilascia, nelle sedi regionali preposte, decine di migliaia di certificati validi per riesportare merce prodotta nel nostro Paese afferente al mercato dell’abbigliamento, ma non solo; anche certificati per strumenti musicali, prodotti farmaceutici e di erboristeria, animali vivi di circhi, zoo e privati nonchè un’altra miriade di prodotti. Senza tali certificati la merce non può uscire dal territorio nazionale né entrare in paesi extracomunitari e in alcuni casi neanche comunitari. Il Servizio C.I.T.E.S. del Corpo Forestale dello Stato emette annualmente circa 100.000 certificati per il riexport e circa 2.000 certificati comunitari.

La Funzione Pubblica CGIL Piemonte del Corpo Forestale dello Stato è assolutamente convinta che la divisione delle funzioni di tale Servizio comporterà un grave danno, soprattutto per l’utenza (tra cui grandi aziende della moda) che, in primis, non avrà più un punto di riferimento a livello territoriale visto che la certificazione sarà accentrata su Roma (c/o Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali) e svolta da personale diverso dall’attuale, quindi completamente impreparato e senza alcuna esperienza e competenza in una materia estremamente complessa e che abbraccia un campo enorme (le specie in C.I.T.E.S. sono 28.000) che ha richiesto due decenni per essere resa funzionale all’interno del Corpo Forestale dello Stato.

Tra l’altro, come Organizzazione Sindacale attenta alla funzionalità della pubblica amministrazione, riteniamo completamente irrazionale che un Servizio oggi gestito complessivamente da circa 250 unità dedicate del Corpo Forestale dello Stato altamente professionalizzate venga frazionato su tre Ministeri diversi, che dovrebbero a loro volta rapportarsi con altri due Ministeri (Ambiente e Sviluppo) su una materia tanto complessa, con il rischio di fornire interpretazioni diverse e creare enormi disservizi per aziende e allevatori, con possibili ricadute economiche sull’esportazione delle merce prodotta nel nostro Paese.

Pensiamo, invece, che si possa proporre la correzione di questa irrazionale previsione proponendo l’unitarietà della materia – nella parte oggi trattata dal C.F.S. – sotto un unico organismo, che si occupi quindi di controlli doganali, di controlli territoriali e di certificazione, come avviene attualmente, convinti che solo mantenendo sotto un’unica istituzione le funzioni di controllo e certificazione nonchè il know-how rappresentato da personale altamente specializzato, si possano evitare i rischi sopra evidenziati.

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